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Natale 2020 – La convivialità negata

Natale 2020 – La convivialità negata

Ci stiamo avvicinando al Natale, ma quest’anno sarà un Natale particolare.

Abbiamo attraversato una Pasqua diversa, unestate diversa ed ora vivremo un Natale diverso in un anno che non riusciremo a dimenticare facilmente.

Siamo stati privati degli abbracci ed ogni giorno misuriamo le distanze gli uni dagli altri. A volte mi capita di domandarmi se riusciremo col tempo a riavvicinarci, se torneremo ad abbracciarci con la naturalezza e la fiducia di sempre o se saremo frenati dalla paura e dalla diffidenza.

Questi lunghi e tormentati mesi ci stanno cambiando, ci hanno reso fragili e vulnerabili e siamo costantemente pervasi da un velo di tristezza palpabile e leggibile negli sguardi che incrociamo, più vividi e marcati a causa dalle mascherine.

Il Natale accomuna tutti per il desiderio di vicinanza verso gli affetti più cari e per la voglia di convivialità festosa. Ma quest’anno sarà diverso e molti di noi dovranno fare i conti con la solitudine e il senso di abbandono, e penso in particolare agli anziani e a tutte le persone sole che nemmeno a Natale riusciranno ad unirsi in compagnia.

Ho pensato anch’io al mio Natale e a come trascorrerlo, combattuta tra la scelta di rimanere nel mio piccolo nucleo familiare di tre persone o se privilegiare la compagnia e il sostegno ai miei genitori anziani che da dieci mesi, ormai, aggiungono un giorno dopo l’altro alla vita in attesa che questo maledetto periodo si esaurisca e possano riabbracciare figli e nipoti. Nel mio cuore la scelta l’ho già fatta ed è comunque una decisione sofferta.

Non ci saranno i pranzi di Natale che ben conosciamo, le tavolate chiassose, le tombolate del pomeriggio e lo scambio di doni con cumuli di carta colorata e fiocchi dorati.

Ma in questo scenario post-bellico voglio provare a pensare a come mantenere accesa la fiamma vitale della festa per guardare oltre.

Certo la convivialità sarà ridotta ad un numero esiguo di persone, ma non per questo dobbiamo rinunciare alla festa e non esiste modo migliore di farlo che quello di riscoprire le tradizioni di famiglia, nelle abitudini, nelle ricette povere della nonna.

Per il mio Natale di cuore rispolvererò una vecchia tradizione delle mie bisnonne che solevano mettere sulla stufa o nel braciere le bucce di mandarino, inondando la casa di un profumo che per me sarà sempre casa.