Non si può parlare di mindful eating senza accennare alla mindfulness.
Per dirla in termini estremamente semplicistici, mentre la meditazione promuove lo svuotamento pacificante della mente, la “mindfulness” la rende aperta e sensibile.
La parola mindfulness significa consapevolezza, attenzione. E’ un invito a mantenersi “svegli” e ben radicati nelle esperienze che si stanno attraversando.
Rispondere allo stress smettendo di reagire allo stress
Rimuginare su mondi passati e futuri fa perdere il contatto con il mondo presente che si rischia di non vivere mai. Muoversi senza sosta dal passato al futuro come modalità strategica per l’esistenza, fa affrontare la vita sempre con l’allarme rosso.
Interiorizzare la modalità mindfulness consente di cogliere quotidianamente gli eventi della vita come opportunità per essere presenti pienamente dentro l’esperienza del presente.
L’alimentazione consapevole inizia col gustare quel che mangiamo: con la vista preparando il cibo nel piatto con grazia e fantasia; con l’olfatto per apprezzarne gli aromi; col gusto, per distinguere tutti i sapori; col tatto per valutarne le consistenze.
Soprattutto essere nel “qui e ora”: mangiare con la testa impegnata a pensare a cosa fare dopo, non solo fa perdere il piacere sensoriale del buon cibo, ma non consente di percepire le sensazioni negative che possono derivare da un cibo scadente che si finisce per ingurgitare quasi passivamente. Consapevolezza alimentare vuol dire anche imparare a conoscere il cibo, a distinguere quello salutare da quello che non loè, a mangiare frutta e verdura di stagione, a conoscerne la provenienza, ecc.
Consigli pratici:
- Cucinare o semplicemente preparare i cibi curando anche la presentazione
- Mangiare seduti a tavola, evitando di stazionare in piedi davanti al frigorifero o “abbandonati” sul divano
- Ordinare lo spazio eliminando dal tavolo tutto il superfluo
- Apparecchiare sempre la tavola, anche se si è soli, con tutto ciò che occorre, curando il gusto estetico
- Avere cura dell’ambiente circostante: illuminazione, musica, ecc
- No multitasking: evitare il cellulare a portata di mano, la tv, il tablet, ecc
- Appoggiare le posate dopo ogni boccone: così facendo si assapora meglio il cibo, si mastica di più e si riconosce il senso di sazietà
- Portare il cibo alla bocca con la mano non dominante, per evitare la voracità
- Imparare a valutare il reale appetito per riconoscere la “fame emotiva”
- Ricordarsi di bere……per lo più acqua!
- Tenere per ultimo il cibo più gradito (saper aspettare ed apprezzare i cibi che amiamo meno)
- Pianificare la spesa senza eccedere nelle quantità e resistendo alle tentazioni del “cibo spazzatura”
- Se si mangia in compagnia, preferire argomenti di conversazione tranquilli oppure mangiare in silenzio!
- ecc, ecc,