Come ho già avuto occasione di dire, la salute è strettamente correlata allo stile di vita e migliorare, o cambiare radicalmente, le abitudini scorrette è un investimento per il futuro. Non solo longevità ma più tempo in salute.
Le difese immunitarie sono sensibili a “stressor” di varia natura e fortunatamente possiamo intervenire attivamente e fare la nostra parte per rendere più efficiente il sistema.
Il cibo, l’ambiente, l’attività fisica, i ritmi biologici, gli stress emotivi hanno effetti sull’immunità.
Il CIBO non è un semplice contenitore di nutrienti e calorie, ma è un potente modulatore del network immunitario. Sia qualità che quantità di cibo.
Attraverso il cibo, se per esempio è contaminato, possiamo introdurre tossine di origine microbica oppure, se ricorriamo troppo spesso ad alimenti conservati, introduciamo quote eccessive di additivi chimici. L’esposizione ad elevate quantità, come pure l’esposizione cronica a dosi modeste di queste tossine, può avere effetti sulla funzionalità del sistema immunitario. Oltre ai coloranti e ai conservanti presenti negli alimenti prodotti in scala industriale, pensiamo anche a sostanze come il Bisfenolo A e gli Ftalati largamente utilizzate nella produzione dei contenitori plastici per la conservazione.
Anche la quantità di cibo ingerito è in grado di modulare la risposta immunitaria. L’eccesso di cibo è in grado di alterare i segnali di fame e sazietà, ma non dobbiamo confondere la restrizione calorica (auspicabile) con la malnutrizione (da evitare). Il sistema immunitario entra in sofferenza se c’è carenza di sostanze indispensabili al suo corretto funzionamento come vitamine, minerali, micronutrienti in genere. La quota adeguata di questi micronutrienti può essere raggiunta, il più delle volte, anche esclusivamente attraverso un’alimentazione bilanciata e varia.
MANGIARE MENO MA MANGIARE MEGLIO nel rispetto dell’equilibrio quali-quantitativo.
- Preferire cibi freschi, non conservati
- Rispettare la stagionalità e i prodotti locali
- Scegliere modalità di cottura che meglio preservino i nutrienti (la cottura a vapore, al cartoccio)
- Esercitare la curiosità per imparare ad apprezzare cibi che mangiamo raramente, perché non li conosciamo o perché non sappiamo trattarli
- Allenare gli occhi a porzioni più contenute anche con stratagemmi quali l’uso di piatti più piccoli
- Rispettare il bilanciamento nell’apporto di carboidrati/proteine/grassi
- Limitare gli zuccheri semplici e soprattutto i prodotti dolciari industriali dove gli zuccheri semplici sono sempre combinati ai grassi saturi
- Valutare, quando necessario, il ricorso ad una corretta integrazione degli elementi carenti, ma sempre con l’ausilio di esperti
Imparare e far proprie piccole regole di buon senso può fare una grossa differenza in termini di salute