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Le emozioni nel piatto

Post-lockdown

Post-lockdown

Se da un lato l’isolamento è una forma di tutela della nostra salute, perché limita il contagio virale, dall’altro condiziona fortemente e in senso negativo i nostri comportamenti.

Innanzi tutto ci muoviamo molto meno e basterebbe verificare con un semplice “contapassi” quanto siamo “fermi”. Chi esce per lavoro si muove un po’ di più, così come chi ha la fortuna di disporre di un giardino o di un orto. Ma chi vive in appartamento ed esce esclusivamente per la spesa settimanale, è di fatto fermo.

Chiaro, si deve “fare di necessità virtù” e ricorrere a qualche semplice esercizio a corpo libero o alla cyclette (ammesso che la si abbia)

La noia per le giornate tutte uguali spinge a cimentarsi in attività manuali e hobby, ma se le attività manuali si svolgono prevalentemente ai fornelli, allora occorre un po’ di prudenza! Sarebbe opportuno selezionare e sperimentare ricette “sane”…..mentre impazzano tutorial sulla pasticceria, sulla panificazione casalinga, sulla pasta fresca……

Inoltre, cosa da non sottovalutare affatto è lo stato d’ansia e di angoscia che l’incertezza del momento si porta dietro. Chi è già in lotta con la bilancia, ma anche chi non lo è, spesso trova rifugio nel cibo di “conforto”, classicamente dolci o snack salati immediatamente pronti da “piluccare”, oppure primi piatti golosi e, perché no, qualche bicchiere di troppo!

Tutto questo si traduce inevitabilmente in un aumento del peso, oltre ad alterazione dei profili glicemico e lipidico. Ce ne accorgeremo nel momento in cui dismetteremo le tute e i pigiami e torneremo ad uscire….

E’ questo il momento e l’occasione da cogliere per intervenire e dedicare a noi stessi maggiore attenzione e cura.