MANGIARE, NUTRIRSI O ALIMENTARSI
Che differenza c’è?
Nutrirsi significa assorbire le sostanze nutritive contenute nel cibo per garantire tutte le funzioni vitali del nostro organismo. Alimentarsi indica l’azione stessa di introdurre il cibo nell’organismo.
E mangiare?
Mangiare non è solo introdurre cibo nel nostro corpo, ma portare dentro di noi affetti, tradizioni, che sono la nostra storia personale e culturale
Il cibo contiene in sé significati simbolici e relazionali che determinano la nostra identità sociale. La condivisione del cibo, la convivialità, creano senso di appartenenza ad un gruppo sociale, così come la ritualità nella preparazione di cibi della tradizione determinano l’identità culturale.
In tutti i gruppi umani , mangiare e bere insieme ha la funzione di socializzazione.
Quando mangiamo non introduciamo solo nutrienti
Il nostro primo contatto col cibo avviene con il latte materno che non solo ci nutre, ma ci fa entrare in relazione con lo stato emotivo della madre (sicurezza e amore ma anche stanchezza e ansia)
Inevitabilmente, quindi, quello che mangiamo ci riconduce a questa prima esperienza.
Spesso nel momento in cui serve conforto aumentiamo le quantità di cibo ricercando quella dose mancante di nutrimento per l’anima. Non solo, anche il singolo alimento assume un significato simbolico differente. Il dolce, per esempio, è generalmente legato ad un bisogno consolatorio, la classica coccola.
Inoltre, se nell’infanzia venivamo “premiati” con il cibo, quasi sempre dolciumi, crescendo, si tenderà a rivolgersi al cibo in risposta ad un disagio del momento, per riempire il vuoto d’amore e di comprensione.
Il cibo porta con sé una serie di emozioni che sono alla base dei comportamenti e delle scelte alimentari
Non si mangia solo per fame, ma anche per rabbia, solitudine, noia, insoddisfazione o per placare l’ansia.
Parliamo di fame emotiva, che che porta ad utilizzare il cibo come antidepressivo e ansiolitico, che genera un benessere immediato ma effimero.
La scelta stessa di determinati alimenti può influire in parte sullo stato emotivo. La scelta preferenziale di carboidrati (pasta,pane,pizza,ecc..) trova riscontro nell’innalzamento dei livelli di serotonina, inducendo un momentaneo senso di benessere e tranquillità.
Non sempre ne siamo consapevoli, ma si può imparare a riconoscere la fame vera dalla fame emotiva. La conquista di questa consapevolezza può aiutarci ad intraprendere e perseguire uno stile di vita più sano e a migliorare il rapporto con il cibo.